Vorrei cominciare col dire che chi predica che il kiwi si pota come la vigna, non sempre ha ragione.
Ci sono dei punti in comune tra come potare le due specie, ma niente più.
Nel Kiwi le gemme che portano frutti sono quelle che nascono dai rami di un anno (si riconoscono dal colore un pò più marroncino, rispetto ai rami più vecchi che tendono al grigio). Le gemme invece che si sviluppano nei primissimi nodi non portano frutti. Tutte le ramificazioni che hanno già prodotto non produrranno, in genere, nell'anno successivo. Le branche destinate a portare frutti andranno quindi rinnovate di stagione in stagione.
La potatura di produzione del kiwi si effettua nel periodo invernale, dopo il periodo di dormienza le gemme delle due branche principali produrranno delle nuove branche secondarie da cui si avrà la produzione di frutti.
POTATURA
Detto questo Io (ho due femmine ed un maschio da oltre 20 anni) uso tagliare e togliere più possibile le branche vecchie e lasciare i rami giovani capitozzandoli dopo una decina di gemme. Per una buona produzione è necessario evitare il sovraffollamento della vegetazione e l’aggrovigliamento delle ramificazioni.
Questo lo puoi fare tra qualche giorno, ma se hai rischio gelate, posticipa un pò.
Una volta entrati in ripresa vegetativa e quindi tarda primavera,i primi germogli fruttiferi dovranno ricevere una potatura verde, con lo scopo di favorire la penetrazione della luce nella chioma e permettere ai nutrienti di concentrarsi sullo sviluppo dei fiori e dei frutti. I fiori si svilupperanno nella prima parte della branca vicino all’attaccatura. La potatura verde inoltre prevede la rimozione delle ramificazioni effettuando un taglio dopo almeno dieci gemme dall’ultimo frutto.
In concomitanza con la produzione di fiori si avrà la crescita di nuove gemme alla base delle branche secondarie, di queste ne andrà conservata una che sarà destinata a diventare una ramificazione che andrà a sostituire l’intera branca quando questa avrà smesso di essere produttiva.
La potatura verde dell’Actinidia prevede anche la rimozione dei succhioni che partono dal tronco e che non sono destinati alla produzione per via della loro sterilità.
Andranno eliminati anche i polloni eventualmente spuntati dalla base, praticando quindi la spollonatura.
Le operazioni di potatura (di qualsiasi pianta), vorrei ricordare, hanno come obiettivi, essenzialmente, il mantenimento in salute delle piante favorendo anche la preventiva diagnosi di malattie a carico delle parti legnose e, naturalmente, massimizzare la produzione annuale.
Per finire ogni 3-4 anni le piante di Actinidia debbono essere sottoposte ad una potatura di rinnovo che va effettuata eliminando i rami produttivi che, in genere, dopo il terzo anno produrranno meno frutti e con una generale riduzione della pezzatura.
Non dimenticare di fare un trattamento rameico appena potato. Riduci rischi di attacchi fungini e batteriosi, dalle ferite di potatura.
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